Festival delle Biodiversità

 


 

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Marc Augè - (presente il 3 maggio 2009)
 
 

Ha effettuato numerose missioni in Africa, soprattutto in Costa d'Avorio e Togo, culminate con la pubblicazione dei suoi primi tre saggi.In questi primi lavori, per descrivere l'oggetto della sua ricerca, Augé ha coniato il termine "ideo-logic" che può essere inteso come quella logica interna alla rappresentazione che una società fa di se stessa. Dopo la metà degli anni Ottanta, ha diversificato i suoi campi di osservazione, effettuando numerosi soggiorni in America latina. In particolare osservando la realtà del mondo contemporaneo nel contesto più immediato (vale a dire Parigi e la Francia) ha applicato metodi innovativi di indagine nei confronti della realtà parigina, prendendoli in prestito dal suo lavoro precedentemente sviluppato in Africa. Attraverso la teorizzazione di una antropologia della surmodernità ha focalizzato alcuni aspetti pioritari della società contemporanea metropolitana, quali il paradossale incremento della solitudine nonostante l'evoluzione dei mezzi di comunicazione; la strano percorso relazionale dell'"io" e dell'"altro" immersi in un contesto europeo di fine millennio; il nonluogo, ovverossia quello spazio utilizzato per usi molteplici, anonimo e stereotipato, privo di storicità e frequentato da gruppi di persone freneticamente in transito, che non si relazionano, situazione riscontrabile negli aeroporti, negli alberghi, sulle autostrade, nei grandi magazzini; infine l'oblio e l'aberrazione della memoria. Augé ha eseguito un attento lavoro di raffronto fra l'impressione che questi "non luoghi" suscitano nella gente comune e quella prodotta da alcuni grandi scrittori della letteratura francese. Il risultato di questa analisi è stato un apparente insuperabile gap fra il linguaggio e l'esperienza.